Manovra 2025: modifiche ai bonus edilizi e nuovi incentivi

La Manovra 2025 promette di introdurre significativi cambiamenti nel sistema degli incentivi edilizi, proponendo nuovi strumenti per rilanciare in chiave sostenibile il settore delle costruzioni. Presentata dal Governo italiano a fine ottobre 2024, la Legge di Bilancio è ora al centro dell’attenzione di imprese, cittadini e operatori dell’edilizia, poiché ridefinisce alcune delle agevolazioni fiscali più utilizzate per la riqualificazione energetica e la sicurezza degli immobili. Il piano comprende importanti modifiche al Superbonus, all’Ecobonus, al Bonus Ristrutturazioni e l’introduzione di un nuovo incentivo denominato “Bonus Efficientamento 2025”. Secondo il Ministero dell’Economia, l’obiettivo è duplice: da un lato contenere la spesa pubblica, dall’altro promuovere interventi edilizi che privilegino efficienza energetica, sostenibilità e innovazione. Nei prossimi paragrafi, analizzeremo in dettaglio le novità introdotte, chi ne sarà interessato e i benefici e le criticità emerse, con uno sguardo anche alle reazioni del settore e alle future implicazioni per cittadini e imprese.

Perché la Manovra 2025 è Cruciale per il Settore Edilizio

La Manovra di Bilancio è il documento con cui il Governo italiano definisce annualmente le risorse disponibili e gli obiettivi economici per i dodici mesi successivi. La versione per il 2025 si inserisce in un contesto di crescente attenzione all’ambiente e di equilibrio dei conti pubblici, con l’Unione Europea che continua a monitorare i parametri del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Una delle leve principali per raggiungere questo equilibrio è la revisione dei bonus edilizi, che negli ultimi anni hanno avuto un forte impatto sulla spesa dello Stato. Secondo dati ufficiali del MEF, solo il Superbonus 110% ha comportato una spesa di oltre 140 miliardi di euro in meno di quattro anni, una cifra che, pur avendo stimolato una ripresa nel settore edilizio, è considerata insostenibile nel lungo periodo. Per questo, la Manovra 2025 propone di riformulare le norme esistenti, rendendo gli incentivi più mirati e legandoli maggiormente a criteri ambientali e sociali. Inoltre, è prevista l’introduzione di nuove misure per sostenere l’adozione di tecnologie eco-compatibili, come l’installazione di pompe di calore, impianti fotovoltaici e materiali da costruzione a basso impatto ambientale.

Novità dei Bonus Edilizi nella Manovra 2025

Il testo della Manovra 2025 introduce diverse novità sui bonus edilizi, tra cui la revisione delle aliquote, dei requisiti di accesso e dei meccanismi per la cessione del credito. Ecco i principali punti di rilievo:

  • Superbonus 70%: la precedente aliquota, fissata prima al 90% e poi al 75%, viene ulteriormente ridotta al 70% per gli interventi che inizieranno dopo il 1° gennaio 2025, con un tetto massimo di spesa ridotto del 30% rispetto agli anni precedenti.
  • Ecobonus e Bonus Ristrutturazioni: le percentuali rimangono al 50%, ma cambiano le modalità. Viene introdotto l’obbligo di diagnosi energetica pre e post intervento, e si incoraggia l’uso di materiali certificati secondo standard europei.
  • Nuovo Bonus Efficientamento 2025: un incentivo del 60% per chi realizza interventi integrati sull’efficienza energetica e l’autosufficienza energetica, a condizione che l’immobile raggiunga almeno la Classe Energetica B. È destinato sia a privati che a condomìni.
  • Limitazioni nella cessione del credito: limiti più stringenti per la cessione del credito e lo sconto in fattura, con possibilità di utilizzo solo per lavori approvati e codificati.

Queste modifiche arrivano accompagnate da incentivi regionali subordinati alla disponibilità di risorse locali, rafforzando il principio del co-finanziamento e rendendo la misura adattabile alle specificità territoriali.

Ruolo di Governo, Enti Locali e Associazioni sulla Manovra

La regia della Manovra 2025 è guidata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), in stretta collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Il Ministro Giancarlo Giorgetti ha dichiarato che l’obiettivo è “ristrutturare il sistema degli incentivi edilizi rendendolo più equo, più sostenibile e compatibile con le finanze dello Stato”. In questo lavoro, sono stati affiancati da tecnici dell’ENEA e dell’Agenzia delle Entrate, che avranno il compito di monitorare l’efficacia delle nuove misure e vigilare su eventuali abusi. Inoltre, le Regioni avranno un ruolo più attivo nella gestione delle risorse tramite bandi regionali dedicati, seguendo il modello dei fondi europei. Diverse associazioni di categoria, come ANCE (Associazione Nazionale dei Costruttori Edili) e CNA Costruzioni, hanno partecipato ai tavoli consultivi e hanno espresso preoccupazioni soprattutto per le limitazioni legate alla cessione del credito. Al contrario, organizzazioni ambientaliste come Legambiente e WWF hanno accolto positivamente la nascita del nuovo Bonus Efficientamento, vedendolo come un passo importante verso una maggiore sostenibilità.

Implicazioni della Riforma dei Bonus Edilizi

Il percorso che ha portato all’approvazione della Manovra 2025 è stato caratterizzato da settimane di confronto tra Governo, Parlamento e operatori del settore. Il testo finale, approvato in Consiglio dei Ministri e ora in discussione nelle Commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Senato, prevede un pacchetto di riforme sostanziali che toccano non solo le aliquote fiscali, ma anche la struttura stessa degli incentivi. Il cambiamento coinvolge:

  • La revisione delle condizioni di accesso: aumentando la selettività e introducendo criteri ambientali obbligatori;
  • La trasformazione del Superbonus in una misura adattabile, legata a performance energetiche reali;
  • L’introduzione di nuovi strumenti a sostegno dei comuni virtuosi e delle aree a rischio sismico;
  • L’eliminazione di alcuni strumenti secondari, sostituiti dal nuovo Bonus Efficientamento.

Con questa riforma, il Governo intende spostare l’attenzione dagli incentivi generalizzati verso interventi più precisi e ad alto impatto ambientale, promuovendo l’uso di soluzioni a basso consumo energetico e incoraggiando la collaborazione tra enti pubblici e privati.

Impatto Riforma per i Cittadini

Per i cittadini, la riforma significherà un contesto più chiaro ma anche più restrittivo. Mentre fino al 2023 era relativamente semplice accedere ai benefici del Superbonus 110%, ora è necessario dimostrare il miglioramento delle prestazioni energetiche e rispettare parametri più stringenti. Le famiglie a basso reddito continueranno comunque a ricevere supporto grazie a una clausola di salvaguardia che prevede aliquote più alte, fino all’80%, per i nuclei con ISEE inferiore ai 15.000 euro. Inoltre, sarà obbligatorio iscriversi a un portale online per seguire la procedura di richiesta, che prevede i seguenti passaggi:

  • Presentazione di APE (Attestato di Prestazione Energetica) pre-intervento;
  • Descrizione tecnica dei lavori da parte di un professionista qualificato;
  • Registrazione su piattaforma telematica dell’Agenzia delle Entrate;
  • Controlli incrociati con banche dati ENEA e Catasto per prevenire frodi.

Sebbene questi cambiamenti possano scoraggiare alcuni utenti, il Governo afferma che l’obiettivo non è ridurre gli accessi, ma migliorare l’efficacia e l’impatto ambientale degli incentivi. In questo contesto, verranno premiati i progetti che riducono effettivamente il fabbisogno di energia primaria dell’immobile.

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